Una goccia per papà



Ci sono notti che anche i papà hanno nostalgia, ma valla a speigare la malinconia ad un cucciolotto di otto anni che ti guarda come si guarda una roccia, oppure prova a giustificare una lacrimuccia ad un ragazzino di undici anni che ogni foglia che si muove vuole sapere il perchè ed il percome. Allora ben venga un cucciolotto di due anni, morbidissimo, assonnato, che vuole essere messo a letto ma vuole anche qualche parola, qualche vocina, qualche racconto, del quale godrà solo i rumori, le intonazioni, le faccette che il papà saprà inventarsi.
Stanotte amore mio ti racconto un'altra avventura dell'ape dei sogni. Lo sai l'ape dei sogni dove vola questa notte? Questa notte l'ape dei sogni vola altissimo, così in alto che arriva sulla nuvoletta del nonno Aldo.

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Ciao nonno come si sta su questa nuvoletta morbida? Bene? che ridere che fai nonno, i tuoi capelli sono così bianchi che nemmeno si vedono in mezzo a questa nuvoletta soffice, i tuoi denti lunghi invece si, che tutti quei sigari che hai fumato e la pipa che rosicchiavi sempre, te li hanno ingialliti, spaccati, segnati. Ricordo ancora quel giorno che mangiando ne hai perso uno, dicevi che era stato l'osso della carne, ma stavi mangiando fegato, risero tutti, i nipotini, la nonna, la Rina che cucinava. Che bello che è quassù nonno. La nonna che ti amava e ti ama ancora, non ne può più di non vederti e sta laggiù ormai da cento anni e aspetta pazientemente di rivederti. Deve chiederti tante cose, raccontarti di questi 25 anni senza di te, nei quali è stata forte, simpatica, cazzuta e brontolona come non era stata mai. solo tu sapevi tenerla buona. Bastava un "taci Gina" e lei .... taceva. E poi deve dirti dei nipoti, che sono 6, quasi tutti maschietti.

Attento piccolo, l'ape si è rimessa a volare zzzzzzzzzzzz. Dove va quest'apina monella? Nooooo, sul nasone del nonno, accidenti Piti, si è posata proprio sulla gobbetta del nasone del nonno. Uhhhhh vediamo che succede.

Ehi nonno che bel nasone. E questo dove lo hai trovato? Sei l'unico in famiglia ad averlo, ma come. Tua figlia, la nonna Tetè, non ce l'ha, la zia Franci nemmeno, papà Fede nemmeno, Samu e Ale no. Matti Giova e Chiaretta neppure .... aspetta un po' ..... fammi guardare in quella culletta giù a Genova ..... zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, non mi dire ....... non mi dire che la tua gobbetta te l'ha rubata quel cicciottello di Piti zzzzzzzzzzzzzzzzzzz si si, qui c'è una gobbettina bella e buona zzzzzzzzzzzzzzz huhuhuhuhuhuh ma senti qui zzzzzzzzzzzz si si. Chissà se questa gobbetta gliel'hai passata tu o la mamma Marci, che anche lei un po' ce l'ha.

Attenzione Piti, emergenza, l'ape vola ancora zzzzzzzzzzzzz e dove va? uhuhuhuhuhuh pericolo, si è appoggiata sulle mani del nonno.

Ehi nonno lo sai che mi ha raccontato papà Fede che quando lo portavi ai giardini di Nervi aspettava con trepidazione di salire sull'autobus con te, per vederti arrotolare il piccolo biglietto rosa ed infilarlo sotto la vera. Avevi le mani grandi e secche e lui le conosceva solo per quando gli davi la mano negli attraversamenti stringendo un po' più del dovuto, o per quando passava le ore a guardarti giocare a bocce a Limone, col tuo straccetto giallo in una mano e le bocce a quadrettini piccoli nell'altra. Per il resto non le conosceva perchè tu non sapevi dare le carezze. Non te le avevano mai date e non le sapevi dare. Non sapevi nemeno dare i baci, e neppure prenderli. Tiravi un po' il viso in avanti e gli battevi frettolosamente una mano sulla testa. Per fargli sapere che lo amavi usavi gli occhi. Occhi che ridevano al suo arrivo, che lo seguivano in ogni corsa dietro ad un pallone, o ad ogni curva delle garette di sci. Occhi che vedevano sempre cose grandiose, belle, stupende, meravigliose. Occhi orgogliosi e ciechi di nonno innamorato.

zzzzzzzzzzzzzzzzz attenzione attenzione ......... l'ape vola ancora ......... emergenzaaaaaaaa ..... emergenza ....... l'ape si è impigliata, nelle sopracciglia folte del nonno.

Ehi nonno fammi un po' vedere? Ma che cosa vedo? Una lacrima? Nooooooooooo nonno, che cosa c'è? Ah forse lo so. Me lo ha detto papà Fede che gli ultimi giorni che sei stato giù con lui, vi vedevate in quel giardino dell'ospedale. Lui faceva fatica a venire a trovarti, non perchè eri lontano, non perchè non avesse tempo, non perchè non fossi nei suoi pensieri, ma perchè sapeva già come sarebbe andata a finire e quel pensiero gli offuscava la mente, gli occupava i pensieri e non trovava le parole, non trovava un modo per riuscire a darti un po' di gioia. O forse aveva solo paura che tu capissi. O forse aveva paura e basta. Paura per te, paura di non averti più. Ogni volta che ti diceva "Nonno adesso devo andare", tu sorridevi e ribattevi frettolosamente la mano sulla sua testa, ma i tuoi occhi ti tradivano e diventavano lucidi.

zzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Aspetta un po' nonno, facciamo così. Facciamo che adesso io volo vicino al tuo viso e rubo una tua lacrima e la porto in dono giù a papà Fede, così sorriderà per tutti i giorni felici che vi siete regalati e a tutti i sogni belli che vi siete lasciati per le notti di questi 25 anni.

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Buonasera Papà Fede, ti ho portato una goccia da una nuvoletta bianca. 
.... adesso puoi sorridere.

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.